La questione è di particolare attualità, perché sia la normativa nazionale, che quelle regionali e comunali oggi vedono di particolare favore solo la serra bioclimatica.
La veranda tradizionale, ove abusiva, rimane quindi un illecito edilizio quasi non più sanabile, conoscendo il nostro ordinamento ora solo la serra, con cui ci si deve confrontare.
Cominciamo, allora, col dire che la serra bioclimatica non è una veranda!
Le serre bioclimatiche accumulano calore naturale in inverno e favoriscono la ventilazione d’estate, sicché migliorano l’efficienza energetica, e i consumi, di un edificio.
Entrambe sono costituite da pareti vetrate adiacenti a un edificio, ma la prima deve avere obbligatoriamente un orientamento particolare e caratteristiche precise per poter essere identificata come una costruzione in bioedilizia.
I materiali da utilizzare per la realizzazione di serre solari, per esempio, devono consentire l’irraggiamento solare, limitando la dispersione termica e, elemento ancora più importante, le pareti non possono essere dotate di sistemi fissi di schermatura dai raggi del sole, anche se è ovviamente possibile prevedere ombreggiamenti mobili durante la stagione calda.
Al suo interno deve trovarsi un elemento che funzioni da massa di accumulo termico, per esempio un pavimento in grado di assorbire e rilasciare lentamente il calore.
I principi secondo cui la serra bioclimatica funziona cambiano a seconda delle stagioni. In inverno la struttura viene tenuta con i vetri chiusi, in modo da poter accumulare calore dai raggi solari che la colpiscono durante il giorno. Il calore racchiuso all’interno si distribuisce poi nella casa. Durante l’estate i vetri vengono aperti, creando cosi un sistema di ventilazione naturale che riaffresca i vari ambienti dell’abitazione.
Sono tanti i vantaggi di avere una serra bioclimatica: dalla presenza di uno spazio aggiuntivo in casa senza influire sulla cubatura totale, fino alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica fino al 20% con un risparmio sulla bolletta energetica; senza dimenticare il maggior comfort dovuto dall’avere a disposizione un ambiente naturalmente termoregolato, fresco d’estate e caldo in inverno.
Proprio per queste caratteristiche peculiari, una serra captante deve essere accuratamente progettata, sia da un punto di vista architettonico che bioclimatico, e va contattato un tecnico esperto per l’eventuale preparazione della documentazione di legge (pratica al Genio civile, DIA o permesso di costruire).
Di seguito, in maniera sintetica, le specifiche caratteristiche di una serra bioclimatica tipo:
Orientamento: la serra solare, in via preferenziale, dovrebbe essere orientata a sud per avere un buon rapporto tra esposizione e ombra.
Esposizione: l’esposizione deve essere preferibilmente piena durante tutto l’arco del giorno.
Tetto in vetro: per una maggiore captazione, il tetto deve essere in vetro.
Tre lati vetrati: come per ciò che riguarda il tetto, anche i lati della serra captante devono essere in vetro.
Materiali differenziati: mentre i vetri della facciata e del tetto devono permettere irraggiamento, quelli delle fiancate (orientati a Est e Ovest) devono evitare la dispersione termica e limitare l’irraggiamento durante i mesi più caldi, soprattutto per quanto riguarda la fiancata Ovest.
Assenza di schermature fisse: la serra bioclimatica non deve prevedere sistemi di ombreggiatura esterni fissi; Allo stesso tempo devono essere previsti sistemi di schermatura mobile per evitare il surriscaldamento durante il periodo estivo.
Finestra fuori serra: il locale dal quale si accede alla serra deve essere dotato di almeno una finestra che dà sull’interno della struttura bioclimatica.
Volume tecnico: una serra bioclimatica costruita secondo i giusti requisiti tecnici non aumenta la volumetria dell’immobile, ma è considerato volume tecnico non tassabile.
Dimensioni: le sue dimensioni possono arrivare fino al 15% della superficie dell’abitazione di cui è struttura accessoria (senza permesso di costruire) o fino al 30% (con il permesso).
Struttura: si compone di serramenti apribili con taglio termico (in grado cioè di isolare dall’esterno, grazie all’interposizione di un cuscinetto d’aria all’interno del telaio stesso) e di vetri ad alta efficienza (doppi o tripli vetri con camera d’aria).
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