Prendiamo ancora le mosse da un quesito postoci da un ns. assiduo lettore, per affrontare una delicata problematica che vede -ad oggi- pareri discordanti.
Spett.le Associazione,
svolgo l’attività di amministratore nel condominio di cui sono compartecipe ed in cui abito da anni a titolo gratuito; l’anno scorso il condominio ha preteso che io mi iscrivessi ad un’associazione di categoria e che svolgessi anche corsi di aggiornamento, cosa che ho fatto; quest’anno il condominio mi richiede di svolgere dei corsi di aggiornamento a pagamento e di dotarmi di una assicurazione professionale. Su chi devono ricadere i relativi costi? E possibile che il condominio mi rimborsi le spese che dovrò sostenere per l’aggiornamento di legge e per l’assicurazione?
Grazie per l’attenzione. avv. A.G.
Stimato lettore,
l’assetto dei compensi dell’attività di un amm.re di condominio è liberamente determinabile tra le parti, per cui la risposta alla sua domanda è affermativa.
Lei ed il suo condominio potete decidere qualunque cosa: che lei continui a lavorare ancora in via totalmente gratuita, con gli oneri di aggiornamento e di assicurazione a suo carico ovvero che lei abbia un compenso vero, che superi il rimborso delle spese sostenute, ovvero ancora che il suo lavoro sia gratuito, ma che tali oneri rimangano a carico dell’ente di gestione.
In tale ultima ipotesi le spese da lei sostenute non saranno una spesa direttamente condominiale, ma saranno gli indici cui parametrare un suo eventuale compenso, perché tale rimborso, in verità, altro non sarebbe che un compenso a lei versato con cui poi lei coprirà le spese sostenute, sicché bisogna solo essere molto accorti nell’osservare il momento fiscale di tale spostamento di danaro.
Non si ignora l’esistenza di pareri discordanti in materia, ma a ns. modesto parere non si deve confondere il piano delle spese inerenti la gestione condominiale con quello del compenso all’amm.re, che può essere ancorato a diversi parametri.
Del resto, se già l’attività di amm.re è gratuita, pensarla diversamente significherebbe accollare tali spese all’amm.re, che addirittura ci rimetterebbe proprio danaro oltre a non essere remunerato per il lavoro che fa, il che pare francamente troppo.
La soluzione, in ogni caso, vale poi anche nel caso in cui l’amm.re sia oneroso; anche in tale ipotesi rimborsargli le spese di aggiornamento o di assicurazione non è altro che un modo di calcolare il suo compenso, né più e né meno.
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