IL DELEGATO E LE PLURIME VOTAZIONI

Spett.le Associazione, 

nei giorni scorsi ho partecipato ad una riunione condominiale in cui rivestivo la qualità, oltre che di condomino, anche di delegato da parte di altri due condomini che mi avevano indicato esattamente come comportarmi in assemblea, dandomi delle precise indicazioni di voto. Al momento di esprimere il voto su di un punto posto all’O.d.G. intendevo quindi esprimere tre posizioni e voti diversi (intendendo votare a favore quale mio voto, astenermi dal voto per un altro condomino, e votare ancora contro per l’ultimo). L’amm.re mi ha impedito di fare ciò dicendo che non potevo votare disgiuntamente, dovendo io votare in un unico modo, ed impedendomi così di votare come intendevo fare. Potete darmi ragguagli al riguardo? Grazie Mille per la risposta.  Rag. A.T.”.

Prendiamo lo spunto da questa domanda per chiarire che in realtà, giuridicamente, ancorché in assemblea ci sia il solo delegato, ogni delegante deve considerarsi presente a tutti gli effetti a tale riunione, e votante lui stesso.

Se, per esempio, Tizio in assemblea rappresenta -oltre a sé- anche Caio e Sempronio, bisogna considerare presente e votante non solo Tizio, ma anche Caio e Sempronio.

E’ pertanto del tutto ovvio che il delegato possa validamente esprimere diversi voti in assemblea, senza essere costretto a mantenere una posizione unitaria.

Occorre solo stare attenti al momento della verbalizzazione, dovendo apparire chiaramente dal verbale il contenuto dei diversi voti che sono stati manifestati dall’unico delegato.

Il voto del delegato, quindi, non è mai singolo, ma viene sempre manifestato per le due, tre, o quattro persone (etc. etc.) quante sono quelle interessate alla votazione, per cui è del tutto ovvio che le singole dichiarazioni di volontà possono anche divergere tra loro (Trib. Milano, 21-5-1990, n.3921).

La pretesa dell’amm.re indicata nella domanda iniziale è -pertanto- del tutto errata.

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