ramai in tutta Italia (e non solo) è lotta senza frontiere alla zanzara tigre.
Originaria del Sud-est asiatico, la zanzara tigre si è diffusa in Italia a partire dagli anni ’90, a seguito dell’importazione di copertoni usati contenenti larve dell’insetto.
L’insetto adulto ha un corpo nero con striature trasversali bianche sulle zampe e sull’addome e con una riga bianca che si prolunga dal capo al dorso.
In Italia è attiva, con variazioni dovute al clima, da febbraio a novembre.
Prolifera e si diffonde facilmente: bastano piccoli ristagni d’acqua.
È presente soprattutto in luoghi aperti al riparo, negli ambienti freschi e ombreggiati, soprattutto tra l’erba alta, le siepi e gli arbusti, ma anche all’interno delle abitazioni.
È molto aggressiva: punge anche in pieno giorno, soprattutto nelle ore fresche e all’ombra; prende di mira in particolare gambe e caviglie, procurando gonfiori pruriginosi ed è in grado di pungere anche attraverso la stoffa di abiti leggeri; è particolarmente attratta dagli indumenti di colore scuro e dai profumi.
La sua presenza ha sempre determinato disagi al punto da condizionare l’uso degli spazi aperti, riducendone la vivibilità.
L’epidemia di febbre da virus Chikungunya, che ha interessato alcune aree dell’Emilia-Romagna nel 2007, ha messo in evidenza che la zanzara tigre può rappresentare un problema più grave della semplice molestia, in quanto può trasmettere questa malattia virale dal decorso benigno, che provoca febbre alta e dolori articolari, anche persistenti.
La Chikungunya è una malattia tropicale – trasmessa attraverso punture di zanzara tigre infetta – che si manifesta con sintomi simili a quelli dell’influenza: febbre alta, cefalea, stanchezza e, soprattutto, importanti dolori articolari. In alcuni casi, si può sviluppare anche una manifestazione cutanea a volte pruriginosa.
- La febbre raramente ha una durata superiore a una settimana, i dolori articolari possono persistere per settimane o anche mesi.
- La trasmissione del virus non avviene per contatto diretto tra persona e persona, ma è la zanzara tigre che trasmette la malattia attraverso la sua puntura. Il miglior modo per prevenire questa malattia è evitare di essere punti.
E’ quindi necessario intensificare la lotta alla zanzara tigre, poiché è dimostrato che essa è il vettore della trasmissione del virus Chikungunya e di altri virus come quello della Dengue.
Oramai quasi tutti i comuni italiani (Roma, Pordenone, Milano, Catanzaro, per citarne solo alcuni e dimostrare l’ampiezza del fenomeno) hanno intensificato i piani di lotta e di disinfestazione, che prevedono trattamenti antilarvali nelle aree pubbliche e interventi contro gli insetti adulti nelle zone particolarmente sensibili, come le scuole, gli ospedali, le strutture per anziani.
Ma la disinfestazione delle sole aree pubbliche non basta.
Solo un intervento collettivo può portare a risultati concreti: ridurre al minimo possibile la presenza di zanzare e, di conseguenza, ridurre al minimo possibile la possibilità di infezioni da virus Chikungunya.
Per una corretta azione preventiva bisogna ricordare quanto segue.
La zanzara tigre depone le uova in contenitori in cui è presente acqua stagnante.
Al momento della schiusa delle uova, l’insetto ha bisogno di pochissima acqua per la trasformazione in adulto.
Un sottovaso, un tombino, un secchio … sono tutti luoghi ideali per lo sviluppo delle larve di zanzara.
Va quindi evitato il più possibile ogni ristagno d’acqua.
Quando non è possibile evitare ristagni, come nei pozzetti stradali, nelle caditoie e nei grigliati per la raccolta dell’acqua piovana, nei tombini, dobbiamo ricordare di usare prodotti larvicidi facilmente reperibili nei supermercati, nei negozi specializzati, nelle farmacie.
Questi devono essere utilizzati con cadenza periodica, secondo le indicazioni riportate sulle confezioni.
Combattiamo quindi il proliferare della zanzara tigre nell’ambiente: eliminiamo tutti i possibili contenitori di acqua all’aperto ed usiamo i prodotti larvicidi per i ristagni d’acqua non eliminabili (tombini, bocche di lupo lungo le strade, caditoie e grigliati per la raccolta delle acque piovane …).
Si ricorda che i destinatari delle ordinanze sono tutti i cittadini, a maggior ragione i proprietari di edifici ed anche gli amministratori di condominio, sotto pena di sanzione amministrativa da €.50 ad €.500.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TEAMACAI