Ebbene sì, ci sono. Sono due e sono spagnoli.
C’è Santo Domingo de la Calzada, la cui ricorrenza cade il 12 maggio di ogni anno, e c’è la Nuestra Señora de la Paz, Reina de la Familia, la Santa patrona degli amministratori andalusi.
E’ da sottolineare il fatto che, in Spagna, gli amministratori sono dei veri e propri professionisti con tanto di Ordine Professionale, e che i condomini preferiscono affidarsi ad amministratori professionisti perché forniscono direttamente i servizi (che sono a tutti gli effetti dei global server), garantendo anche la qualità nella gestione, che è forse l’aspetto che più di ogni altro definisce la credibilità degli amministratori spagnoli.
Penserete allora che i loro compensi siano assai alti? Assolutamente no.
In quanto professionisti veri, sono molto attenti ai costi ed il costo base è identico al nostro, ma si fanno pagare a parte tutto quello che fanno in più.
Il sistema prevede quindi un organismo professionale, il Consiglio Generale del Collegio degli Amministratori di Condominio spagnoli (Consejo General de Colegios de Administradores de Fincas de España), al quale possono accedere direttamente i laureati in discipline economiche, giuridiche o tecniche oppure i diplomati di scuola media superiore dopo il superamento di un esame attitudinale tecnico-specialistico, sostituito, anni fa, da un diploma universitario (la c.d. laurea breve di tre anni) in scienze immobiliari.
È interessante infine notare come, a differenza del nostro sistema ordinistico, il Collegio degli amministratori spagnoli rappresenta solo la categoria professionale e non detiene l’esclusiva per l’esercizio dell’attività di amministrazione dei condomìni.
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