Va risarcito in via equitativa il danno arrecato dalla compagnia elettrica all’avvocato per il distacco della luce del proprio studio legale.
Lo ha stabilito la Cassazione nella sentenza n. 25731/2015 accogliendo il ricorso di un avvocato contro la sentenza che aveva rigettato la domanda risarcitoria proposta contro una celebre compagnia di fornitura elettrica.
Il professionista aveva denunciato la società convenuta per grave inadempimento, consistente nella mancata fornitura di energia elettrica in conseguenza ella quale erano a lui derivati danni di diversa natura: infatti, a seguito di intimazione di disattivazione del servizio elettrico, il ricorrente aveva risposto con un formale reclamo spiegando di aver provveduto al pagamento intimatogli. Ciononostante, decorsi venti giorni il fornitore aveva provveduto al distacco della corrente elettrica, comportamento che il giudice di secondo cure avrebbe, secondo la difesa, sbagliato a non ritenere grave.
La società si sarebbe resa inadempiente non solo dell’obbligo di fornire corrente elettrica, ma avrebbe anche contravvenuto alla disposizione del contratto secondo cui in costanza di un reclamo sarebbe dovuta esserci la sospensione della riscossione della bolletta.